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Grotta Breuil

Sul meridionale del promontorio del Circeo, in prossimità di Torre Paola, si trova Grotta Breuil. L’accesso è per via mare ed i tempi per raggiungere l’ingresso della grotta si aggirano intorno a circa 1:30 ora con natanti di piccole dimensioni, prendendo come punto di origine il porto di San Felice Circeo.

Nella grotta c’è stata un’importante campagna di scavo tra gli anni 80 e 90 che ha permesso di comprendere meglio, attraverso lo studio dei 7 strati analizzati, le funzioni della grotta e come fosse usata dai Neandertaliani, scoprendo una
predominanza degli ungulati tra cui, Bos Primigenius, Dama dama, Capra ibex, Rubicapra rubicapra, Capreolus capreolus, anche la specie equidi è rappresentata dall'Equus caballus, per i carnivori abbiamo Vulpes vulpes e Canis Lupus.

Gli strati 5, 6 e 7 sono quelli che sono stati analizzati, notando poche differenze faunistiche tra gli strati 5 e 6 mentre nello strato 7 aumenta la presenza del Cervo e del Bue, con la totale assenza della Sus scrofa, Rubicapra rubicapra ed Equus hydruntinus.

Nello strato 5 è stato rivenuto un frammento di parietale appartenente probabilmente ad un Neandertaliano.

Attraverso i ritrovamenti faunistici è possibile capire quale fosse l'ambiente circostante circa 33.000 anni fa con un clima temperato, ricco di boschi ed alcune zone aperte popolati delle specie più varie tra cui uccelli che sono stati ritrovi in piccole quantità come tracce di avifauna, perché venivano sfruttati dall’uomo in piccola parte come risorse alimentari.

Lo studio sulle ossa di Grotta Breuil confrontando i periodi di morte degli animali ha permesso di comprendere la stagione di maggior frequentazione della grotta corrispondente tra autunno/inverno e brevi periodi in primavera per abbandonare completamente il sito durante l'estate.

Sono stati ritrovati alcuni utensili di pietra come raschiatoi e grattatoi insieme ad altre punte lavorate durante le campagne di scavo.

Tra tutti questi utensili c’è stato il ritrovamento di un frammento d’osso, nello strato 7, appartenete alla mandibola (probabilmente) di un Bos primigenius con delle striature su di esso che hanno fatto pensare ad un oggetto lavorato dall’uomo di Neanderthal.